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Chiesa di S. Carlo
La chiesa fu edificata nella località “Dosi” della frazione di San Carlo appena qualche tempo dopo la canonizzazione di san Carlo (1610) grazie soprattutto al contributo degli abitanti di Naro emigranti temporaneamente a Palermo. Nel 1623 la chiesa era già officiata, come attestato da un lascito per una messa settimanale da celebrarsi grazie ai frutti di una somma impiegata sulla Tabula Panormi contenuto nel testamento di Anselmo Albonico.
È a navata unica con due cappelle laterali e presbiterio rettangolare con preziose decorazioni in stucco che incorniciano notevoli tele.
La pala dell’altare maggiore, attribuita recentemente a Giovanni Paolo Ghianda, raffigura San Carlo in gloria che, inginocchiato su una nuvola davanti al Sacro Chiodo, intercede per il suo popolo tra angioletti in preghiera o reggenti i suoi attributi, mentre un angelo in volo gli porge la corona sotto cui appare la scritta “humilitas”, il motto del santo. Il dipinto è racchiuso entro un’ancona formata da due colonne con elaborati capitelli in stucco, come è in stucco la trabeazione sovrastata da un timpano spezzato su cui siedono due figure femminili indicanti l’Eterno Padre benedicente in una gloria angelica.
Eleganti opere plastiche, oltre a preziosi cancelli in ferro, ornano anche le due cappelle laterali dedicate, quella a sinistra, alla Madonna di Loreto con la pala d’altare rappresentante la Madonna lauretana tra i santi Lorenzo e Francesco e, quella a destra, al Crocifisso con una bella tela raffigurante il Crocifisso tra i santi Bartolomeo e Rosalia, opera del cremonese Stefano Lambri, che la eseguì nel 1640. La prima cappella era di patronato della famiglia Barutta mentre la seconda della famiglia Albonico, i cui sepolcri si trovano nella navata, di fronte ai cancelli.
Il campanile è dotato di tre campane. Due furono fuse dai fratelli milanesi Bonavilla nel 1765 e la terza, datata 1781, indica la committenza nell’iscrizione “SCOLARI DI PALERMO COMUNE PARTICOLARI DI NARO F. F.”